Questo post lo vorrei dedicare ai bancali Sepp Holzer, dal nome del suo inventore. In realtà la nostra versione, come per il sinergico, è lievemente adattata alle condizioni ambientali che la pianura ci impone, oltre a qualche altra modifica. Il Sepp Holzer è così infine composto: primo strato di cartone senza scotch ( derivazione non industriale, non colorato, non internazionale o che possa aver trasportato alimenti per lunghe distanze e quindi imbevuto di anti ratto o porcherie simili…); poi uno strato di legni e tronchi vari, possibilmente già in stato di marcescenza, grossi o piccoli che siano; foglie su foglie e terra. Ripetere un paio di volte. Le nostre creazioni terricole variano per dimensione e materiali, andando dall’orto lasagna, cioè strati di cartone e un pò di tutto il resto, tra legni e foglie, poi sempre più integrale, sempre più Holzer, fino al caso estremo del “Muostro”, un bancale con quasi soli tronchi ( tra l’altro quello che ha riservato più sorprese positive ). I legni marcendo insieme alle foglie producono molta più umidità di altre condizioni e quindi è risultato più semplice per noi gestire anche il punto di vista dell’irrigazione che nel nostro caso non è neanche coperta dal sistema a goccia che invece irriga il sinergico.
Questa stagione ci sta dando ragione, i bancali Sepp sono fonte di soddisfazione continua. Oltre ai risultati importanti che siamo riusciti ad ottenere dal terzo anno di bancali sinergici ( quattro in tutto ), anche i Sepp Holzer ( sei ) non sono stati da meno. Dimostrando una certa resistenza all’invasione delle piante infestanti ( convovolo su tutti e quelle specie di cardi, non so il nome, comunque dolorosissimi…) ; ottenendo una produzione grossa di zucchine, di splendide enormi cipolle gialle e rosse, un aglio da competizione dietro l’altro, pomodori che promettono molto bene e zucche giganti.
Il bancale Sepp Holzer inoltre si difende bene anche dal punto di vista dei fiori, favorendo molto il tropeolo e il tagete, al contrario del sinergico. In questi bancali quest’anno la delusione è stata tanta per colpa soprattutto dei continui attacchi di limacce e compagnia danzante, fatto che comunque sembra avere coinvolto molto meno i Sepp Holzer. Tranne quando ad esempio le radici incontrano il tronco vero e proprio, gli effetti su queste sembrano essere ottimi. come nel caso dei tuberi. L’ossigenazione maggiore del terreno è garantita dai varchi lasciati dalla terra che frana tra un legno e l’altro, che se paragonati alle condizioni che a volte si incontrano con la malta padana, dura come cemento, ha rappresentato un vero sollievo e ci ha permesso di ottenere un buon prodotto finale, come nel caso della bietola, della carota, della rapa rossa.
Con i Sepp Holzer i cavoli ci vanno a nozze, qui consociati perfettamente con la carota, il tropeolo, il mais e la cipolla. Ovviamente quando abbiam staccato il cavolo che occupava molto spazio, il resto ha ci ha immensamente ringraziato prendendo vigore e producendo bene
Riccia psichedelica in allegra e sublime consociazione con un il pomodoro e gli scalogni